Una non integrazione dell’impianto (spesso chiamata in modo non proprio adeguato “rigetto”) nelle fasi successive all’intervento, ne può determinare la perdita. Questo è un fatto abbastanza raro, se la qualità dell’impianto è buona, se i protocolli osservati sono adeguati e se il paziente osserva le normali regole di mantenimento igienico. I casi di non integrazione dell’impianto secondo molti studi scientifici che seguono adeguati protocolli, sono da considerarsi intorno al 3%, quindi una percentuale molto bassa, che generalmente avviene nel primo periodo post-operatorio. A questo fenomeno si possono manifestare dolore e gonfiore associati, spesso in forma molto lieve o quasi inesistente.